venerdì 15 gennaio 2010

Cosa farò da grande...

Siccome le idee continuano a non essere chiare e le prospettive...
...mah...ci sono prospettive?...
...potrei decidere di aspettare una ventina d'anni e poi diventare guida turistica sulla luna!

Battute a parte capita spesso di chiedersi con la Giulia se potendo tornare indietro sceglieremmo giurisprudenza e la risposta (non me ne voglia chi eventualmente mi dovesse leggere dal dipartimento) è no.
Mica perchè non mi piaccia quello che studio o alla Giulia non piaccia quello che fa, ma solo perchè entrambe ci siamo rese conto che il mondo non ha bisogno di noi. E che la nostra vita lavorativa, seppure in un momento difficile in tutti i campi, sarebbe stata più facile se avessimo scelto lauree diverse e possibilmente più professionalizzanti.
Ma come dice qualcuno di mia conoscenza, bisognerebbe essere prima vecchi e poi bambini.
E soprattutto bisognerebbe prima lavorare un pò e rendersi conto di cos'è il mondo e poi iscriversi all'università. Forse si sarebbe più consapevoli di cos'è il mercato del lavoro e si sarebbe meno ingannati dal fascino dell'Avvocato.
(Ma il discorso non è limitato a giurisprudenza).

Non potendo tornare indietro mi limito a guardare avanti e mi chiedo se un domani mi troverò a sconsigliare ai miei figli certe facoltà a favore di altre, o certi percorsi a favore di altri.
Io che ho fatto l'istituto tecnico dirò loro di fare il liceo?
Io che ho scelto giurisprudenza dirò loro di scegliere una facoltà più giovane e rivolta al futuro?
Non lo so. In fondo ho sempre ammirato i miei genitori che mi hanno insegnato ad essere responsabile delle mie scelte fin da piccola. Inoltre, avendo avuto la fortuna di non subire imposizioni su niente, neppure rispetto alle scuole da scegliere, ho capito che si studia bene ciò che si ama.
Ma ogni tanto mi rimprovero di essere a 26 ancora poco più di una studentessa con un grande punto interrogativo sul futuro. Stessa incognita che avrei avuto davanti anche se avessi deciso di dedicarmi anima e corpo alla pratica forense.
Insomma, se avessi scelto qualcosa che amavo un pò meno ma più appetibile nel crudele mercato del lavoro forse adesso la mia vita sarebbe diversa.

Se invece di descrivere gli aspetti di gloria delle Professioni Legali (sarete Avvocati = rispetto e fama; sarete Giudici = la legge nelle vostre mani; sarete Notai = soldi a palate), ci avessero detto la verità all'incontro di presentazione della facoltà (qualunque professione sceglierete sarete dei disgraziati in competizione con altre migliaia di disgraziati; se volete passare il concorso iniziate fin da subito a pregare tutti i Santi del Paradiso e se non siete credenti convertitevi; se non siete figli di ... scordatevi comunque di lavorare; se volete rimanere in ambito universitario allora avete qualche rotella fuori posto) forse sarebbe stato più onesto...

Quindi cari i miei futuri figli, preapratevi ad un futuro come rivenditori di parti umane (vedi link sopra) o a cose simili...che a fare l'avvocato delle cause perse ci ha già pensato la futura mamma.




Cosa mi manca:
il pane!
Toscano e non. Basta che non sia pan carrè...che mi sarebbe anche venuto a noia!

Cosa mi mancherà:
le cose fatte sempre in grande!
Perchè qui tutto è esagerato...come lo sarà la festa per la consegna dei diplomi. Mi è giusto arrivata la prima mail (ed il semestre è appena cominciato). La macchina organizzativa è partita chissà da quanto e adesso sta agli studenti (quelli americani del terzo anno e noi LL.M.) salirci sopra. Dobbiamo provvedere alla toga e al cappello...
Che imbarazzo!!!
Cmq, la festa sarà il 15 Maggio e le famiglie possono partecipare...se qualcuno ci vuole fare un pensierino!

;-)

9 commenti:

  1. vorrei postare tanti commenti. Parto dalla fine:

    1) la festa: ci piacerebbe tantissimo esserci, davvero! un mondo diverso, quasi un film e nel mezzo te!!! la nostra cara Camilla ..
    2) il pane. hai perfettamente ragione, ti capiamo e ti giustifichiamo. molto più che il Manzoni con la Monaca di Monza

    3) sai cosa pensavo e penso di giurisprudenza: niente da dire sulla dignità del corso di studi ma il 50% dei miei compagni si è iscritto lì (anche fior di intelligenze e ingegni che avrebbero potuto fare con successo e carattere Medicina o Ingegneria). Alcuni con studi familiari di successo alle spalle, altri che venivano dal niente. Mi sono sempre chiesta che cosa, nel loro intimo, affidavano a quella scelta... naturaalmente non lo so.. ciascuno di loro ha avuto un percorso diverso: matrimonio eccellente, studio del babbo, abbandono degli studi, libera professione, concorso pubblico in Enti vari, ecc.
    Ma per molti dei miei amici non ho perso la sensazione che avessero abbandonato i loro sogni e forzato il loro futuro...
    Dopo questa premessa, ti dirò che se in quel momento hai scelto liberamente, come è stato, hai fatto bene. Avevi 20 anni (non è che ora ne hai molti di più...) e hai studiato seriamente diventatndo una persona non diversa ma sicuramente più matura, nonchè seria e preparata.
    Non mi è mai piaciuta la prospettiva degli studi legali, anche se ti considero ben capace di afforntare anche quel mondo, piuttosto per te mi piaceva immaginare molto di più. E sai la nostra felicità (anche se con un po' dispiacere per Francesco), quando hai vinto la Borsa di Dottorato e quando hai deciso di andare a Penn State!! Hai riannodato quel filo che era rimasto in sospeso dalla Maturità e nel quale noi credevamo tantissimo.
    Adesso cara Camilla il mondo è tuo!
    Potrai anche decidere di tornare allo studio ma sarà una tua decisione e non un ripiego!
    Sei preparata, determinata, chic, titolata, ecc.ecc.
    Questo non ti eviterà di dover fare scelte difficili, anzi forse ne avrai molte di più rispetto a un percorso più tranquillo ... ma sappi sempre che non sei sola e che ti saremo tutti vicini! Camilla sei un mito!!
    Baciotti
    Dani e Mati

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  2. "...si studia bene ciò che si ama.."
    Parole sacrosante, ma allora perchè non dire anche:
    "si lavora bene quando si ama ciò che si fa."
    E quello che stai facendo in questo momento credo proprio che ti piaccia. Addirittura penso che tu lo ami.
    Dici che sei una studentessa a 26 anni. Ma studiare e ricercare sono le cose che ami fare.
    Questo non significa che il futuro sarà sempre roseo. Forse quello che stai facendo in America non ti servirà neanche per il lavoro che sceglerai. Ma quello che penso è che devi vivere le gioie del presente (che hai), non rimpiangere il passato (quante volte lo hai sentito) e sperare nel futuro (sempre).
    Sicuramente oggi è solo una giornata no.

    Ps mi raccomando il lancio del capello: deve arrivare fino in Europa!

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  3. Per Dani a Mati: che belle parole! Grazie! Vorrei scrivere molto di più come risposta ma non saprei da dove cominciare. Per il momento mi limito a dirvi che mi avete dato una sferzata di energia, che ci vuole sempre! Magari più avanti nel corso della mattinata riesco a trovare le parole giuste per rispondervi punto per punto!

    Per Francesco: Conoscendo la mia mira da cecchino il cappello lo lancio in Russia (volendolo lanciare in Italia) e apro pure un caso diplomatico! ;-)

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  4. cosa c'entra il pane toscano con la monaca di Monza? per il resto penso che sia un momento di scoramento all'inizio dei nuovi corsi,che cederà il posto all'entusiamo per le nuove cose da studiare.

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  5. che posso dire piu' di quello che gia' ti e' stato detto? e' da stamattina che cerco le parole giuste;le hanno dette la daniela e francesco ed io non posso che associarmi.
    non ti scoraggiare,tieni duro,come ti e' sempre riuscito fare nei momenti difficili
    e non disperare mai!anche se a volte il futuro puo' apparire incerto, bisogna pensare
    che dietro l'angolo c'e' sempre qualcosa di bello per cui vale la pena lottare.
    quante volte ci siamo dette che, volenti o no le cose vanno a posto da sole?che spesso e' inutile affannarsi a trovare una soluzione ad ogni cosa?sii serena e pensa
    che se a suo tempo avessi fatto optato per una facolta' diversa da giurisprudenza,forse ora saresti a rimpiangere la scelta fatta.
    e nella vita,se possiamo ,e' meglio non aver rimpianti!

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  6. ...quante cose si potrebbero dire su questo argomento...e quante ne ho da dire proprio in questi giorni con quello che è successo nello Studio dove faccio la pratica io: ricordi Camy che da noi, oltre ai 4 avvocati, c'era anche un'avvocatessa junior, di 32 anni? Ecco lei ha avuto un bellissimo bambino lo scorso 13 luglio e, come immaginabile, negli ultimi mesi è stata praticamente sempre a casa. Ecco, io ho guardato con tanta attenzione e partecipazione questo momento della sua vita dal punto di vista della sua professione, perchè, fra qualche anno, io potrei essere esattamente nella sua stessa situazione. Pochi giorni fa è stata convocata dal titolare dello studio che, a nome degli altri associati, le ha fatto una proposta inaccettabile che lei sarà costretta a rifiutare. La sua sconfitta, la mia sconfitta. Mi ha turbata molto questa cosa, perchè ho scoperto la crudeltà di una professione anche in persone che fino a pochi giorni fa stimavo davvero. Tutto questo per dirti, con te che abbiamo condiviso tutto il percorso dell'università fra alti e bassi, che se anche avessi fatto la scelta di dedicarti anima e corpo alla pratica legale, non avresti certezze in più. Però, nonostante tutto ciò, non perdo la speranza e la convinzione che troveremo la professione più adatta a noi (come vedi quella di avvocato anche per me non è la prima scelta...), perchè la nostra grinta e determinazione (che tra alti e bassi non dobbiamo mai perdere!!)sono certa non passeranno inosservate!!

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  7. Per mamma: speriamo di svoltarlo presto quest angolo! ;-)
    Per Silvia: Commento amaro il tuo cara Silvia, nonostante ciò mi piace che non ti lasci andare alla tristezza. Hai ragione quando dici che dobbiamo puntare sulla nostra determinazione e che alla fine troveremo la nostra strada, professionale e speriamo soprattutto personale. In bocca al lupo a me e a te! E a tutti quelli che come noi cercano la strada...

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  8. Cara Camilla,
    Daniela e Matilde sono le "mie" donne: capirai bene se condivido il loro punto di vista in tutto.
    Ti confesso che se avessi scelto le magistrali come superiori, adesso lavorerei da decenni e sarei vicino alla pensione, ma che ci vuoi fare: forse non era la mia strada :-)
    Penso che con le nostre scelte abbiamo delimitato il campo di intervento nel mondo, abbiamo creato dei confini disciplinari, più o meno rigidi, ai quali attenerci.
    Se, però, penso alle nostre esperienze, mi pare che la differenza, oltre alla preparazone, l'abbia fatta anche la capacità di scegliere rapidamente le opportunità che (spesso contemporaneamente) ci venivano offerte, o comunque la disponibilità a mettersi in gioco, anche oltre le nostre aspettative.
    Non so cosa dedurre da quello che ti ho scritto, ma volevo condividerlo.
    Ciao
    andrea

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  9. Caro Andrea, hai fatto bene a condividere il tuo punto di vista. Lo apprezzo molto.
    Hai ragione, ciò che fa la differenza spesso è la capacità di mettersi in gioco, ma per farlo bisogna avere tanta energia. Alle volte questa scarseggia e capita di cadere nella spirale dei ma e dei se.
    Ho voluto rendere pubblici i miei ma e i miei se...ma in fondo c'è la consapevolezza che se avessi scelto un'altra strada non sarei io.
    Quindi, non volendo guardare indietro perchè non serve a niente e non volendo guardare avanti perchè l'orizzonte non è chiaro, sarà meglio guardare al qui ed oggi cercando di mettersi in gioco tutti i giorni un pò.

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