sabato 27 marzo 2010

Questione di confini...

Sabato pomeriggio, io e Giulia passeggiamo su College Avenue.
C'è il sole e tanta gente a passeggio come noi.
Un ragazzetto si avvicina e ci chiede un'informazione.
Come apriamo bocca per rispondere ci chiede da dove veniamo, che aveva sentito un accento particolare.
"Italy" rispondiamo.
"Really? Mangia mangia...hahahaha!"
"Ehm...yes...ha ha ha!"
"You know what is funny!?"
"..."
"My parents are from Greece! Do you speak greek?"
"No"
"But, Italy..."
"Yes, Italy it's a different country"
"But Italy it's close to Greece!"

Giulia rimane senza parole.
Io invece ho la lingua lunga in certi momenti...

"Well, you don't speak spanish just because the United States are close to Mexico!"

Il ragazzetto è rimasto di ghiaccio, ha provato a dire due parole per fare il simpatico, ma lo abbiamo liquidato in fretta.
Giulia quando si è ripresa dalle risate mi ha confessato che temeva lo volessi picchiare...
No, perchè picchiarlo?...Io non alzo le mani...
...però rispondo male!
Anche in inglese!
:-)


venerdì 26 marzo 2010

Ma Aldo Grasso la guarda la tv?

Quando leggo o ascolto i commenti di Aldo Grasso mi chiedo se lui la guarda la tv.
Questa mattina sul Corriere definisce Raiperunanotte "più interessante per le modalità di fruizione che per i contenuti".
Per carità, libertà di opinione!
Però mi è tornato alla mente quello che invece avevo sentito ieri:
Per chi non sapesse cos'è Jersey Shore, lascio a Grasso l'onore di spiegarlo.
Sono solo 2 min di video e vi consiglio di guardarlo.
(Putroppo non posso postare il link esatto del video, ma sulla pagina di Corriere.tv è facile da trovare).

La mia riflessione è questa. Come può un reality, farcito di luoghi comuni sugli italo americani (???), tanto da non chiamarli neppure così ma piuttosto Guidos e Guidettes, essere istruttivo?
Come si può gioire di una trasmissione che presenta personaggi che, testuali parole, nascono:
"dal superamento del luogo comune dell'italiano mafioso. E' vero che si va in altri luoghi comuni, però almeno questi altri luoghi comuni sono molto ma molto più divertenti" ?
Come si può lodare una trasmissione che denigra i figli dei nostri emigrati, contribuisce a differenziarli dagli altri americani (figli di altri emigrati) e li rende macchiette?
Non ho mai visto una puntata di Jersey Shore, ma ho letto molto on line su questo nuovo prodotto targato MTV e onestamente non ne consiglierei la proiezione nelle scuole!
Al massimo in una scuola per estetiste...per dimostrare cosa non deve essere l'abbronzatura artificiale...
Se avete cliccato sulla parola magica -NON- avete avuto il piacere di conoscere Snookie...personaggio di punta di questa gran bella trasmissione...

Ma torniamo al commento su Raiperunanotte. Come dicevo in apertura di post, libertà di opinione. Se ad Aldo Grasso la manifestazione di ieri non è piaciuta, libero di dirlo. Se secondo lui la chiusura di tutti i talk show di informazione politica è da menzionare solo in relazione alla perdita di introiti per la Rai, va bene. Ma come si può dire che Raiperunanotte sia stata povera di contenuti?
E soprattutto, cos'ha contenuto? Jersey Shore?
Insomma, se definiamo uno stupido reality istruttivo allora dobbiamo partire dal presupposto che ogni tipo di trasmissione volta ad informare, indipendentemente da chi la conduce e dalle opinioni espresse, ha dei contenuti. Che poi possano essere criticabili è un altro discorso.
E allora critichiamoli, parliamone. Ma non riduciamoci agli attacchi a Santoro-conduttore e alla solita lagna "chi critica fa il gioco di Berlusconi".

Caro Aldo Grasso, che non leggerà mai queste righe, a quanto pare le vicende delle Guidettes sono così coinvolgenti che non Le hanno lasciato il tempo di approfondire il perchè Raiperunanotte non avesse contenuti interessanti.
Peccato, un'occasione persa per spiegarci il Suo punto di vista.
Personalmente, trovo i Suoi interventi (scritti o video), poco interessanti dal punto di vista dei contenuti.


Raiperunanotte

Premessa: Da quando sono qua non riesco più ad interessarmi di politica italiana.
Che in ogni caso l'eco di quello che succede mi arriva lo stesso.
Ero solita guardarmi Anno Zero ogni giovedì...qui ho resistito tre settimane (lo scorso autunno) poi ho deciso che per staccare dallo studio era meglio una puntata di Grey's anatomy.
Sarà che lo guardavo in differita e mi perdevo la possibilità di commentare quello che succedeva con Francesco (il giovedì sera in Italia la Vodafone era solita registrare un'impennata nel traffico degli sms!)...

Stasera: Pur essendo molto curiosa, sapevo mi sarei persa Raiperunanotte. Vuoi il fuso orario, vuoi la poca voglia di fare una full immersion nelle vicende di casa...
Però questo pomeriggio, quando la mamma in chat mi ha detto che stava guardando l'intervento di Travaglio, non ho potuto fare a meno di collegarmi con la diretta.
Unico problema...avevo dimenticato le cuffie in camera e io ero a scuola!
Così, non potendomi concentrare sulle parole, mi sono concentrata sulla mimica facciale.
Che in Travaglio, bisogna ammettere, è limitata. La sua espressione è di ghiaccio anche quando usa il sarcasmo pungente, quasi irriverente, molto torinese!
Non si può dire lo stesso di Luttazzi! Il suo volto si plasma sulle parole, il corpo segue l'andamento dei suoi monologhi. Non lo apprezzo molto...ma vederlo come un pesce in un acquario è stato divertente.
E a giudicare dalle immagini, anche il pubblico si è molto divertito con lui.
Certo che osservare la gente che ride, senza audio, mette una certa inquietudine...

Eccezione fatta per i momenti in cui a parlare erano Travaglio e Luttazzi, non ho seguito la serata. Dovevo studiare. Ogni tanto qualche sms di Francesco mi aggiornava su come stava procedendo.

Tornata a casa ho provato a ricollegarmi per vedere se ancora erano in onda. E fortunatamente c'era Vauro con le sue vignette!
Così, sgranocchiando baby carrots, mi sono goduta la sua satira dolce amara!

Mi sto riavvicinando alla vita italiana...
sempre che quando tornerò a certe persone sia ancora consentito parlare!


mercoledì 24 marzo 2010

Vita da studentessa

Nel mio frigo c'è l'eco...in quello della Giulia il vuoto cosmico...
tempo per fare la spesa non c'è stato ultimamente.
Per fortuna esistono i delivery service e i buoni amici.
Per la cena di stasera avevamo pensato di ordinare thai, poi è intervenuto Nino che ci porterà l'amatriciana!

Quanto apprezzo l'aver passato tutta la mia carriera da studentessa in casa con la mamma.
Colazione, pranzo e cena sempre pronti in tavola. Frigo e dispensa sempre pieni per le mie incursioni notturne!

Cosa mi manca:
le costolette d'agnello.
Ci pensavo l'altro giorno...quest anno, se anche riusciremo tra italiani ad organizzare un pranzo di Pasqua, non credo mi gusterò l'agnello.
Acquolina...

Cosa mi mancherà:
pandora.com
Sito web che ti permette, gratuitamente, di creare delle stazioni radio personalizzate. Le canzoni sono catalogate secondo il loro "codice genetico". Inserisci il nome di un artista o il titolo di una canzone e pandora trasmette tutte canzoni con lo stesso DNA.
Una volta creata così una stazione, quella rimane memorizzata nel tuo profilo e agli accessi successivi sarà di nuovo disponibile. Io finora ne ho create 4, a seconda se ho bisogno di concentrazione, svago etc...
Ovviamente, funziona solo negli USA.
:-(




lunedì 22 marzo 2010

Nota di servizio

Per chi si stupisse di veder comparire sotto un post datato 16 marzo, che fino a pochi minuti fa non era presente, la spiegazione è semplice.
Avevo il post tra le bozze, l'ho completato oggi e pubblicato, ma non so bene per quale motivo (e diffido chiunque da provare a spiegarmelo...mi interessa il giusto) è comparso con la data della prima versione.

Anyway, happy reading!


mercoledì 17 marzo 2010

Flash

In Italia sono le 20.29.
Tra 2 mesi esatti a quest'ora sarò a cena a casa.

Alzi la mano chi vuole essere a tavola con me!
:-D


martedì 16 marzo 2010

The City vista con Alessio




Qualche giorno fa parlavo con un'amica della mia spring break. Quando le ho detto che l'avevo passata con mio fratello mi ha guardato con uno sguardo curioso e benevolmente invidioso. Blanche viene dalla Cina ed è per questo figlia unica. Mi ha rivelato che avrebbe sempre voluto avere un fratello o una sorella.
Le ho risposto che se ha dei buoni amici, in fondo è come se avesse un fratello o una sorella. Non potrai mai rescindere il legame con questi ultimi, mentre lo puoi fare con i primi. Tuttavia, non c'è niente che ti assicuri che quello con un fratello o una sorella sarà un bel rapporto.
Quello che non ho detto a Blanche, per non ferirla, è che quando una persona con cui hai un legame di sangue diventa anche tua amica, allora hai un tesoro prezioso.

Tra me e Alessio non c'è mai stata gelosia (a parte quella propria di ogni bambino), non ci sono state mai discussioni serie...ma con tutta onestà mi chiedevo come sarebbe stato trovarci in vacanza solo io e lui per una settimana. Due persone ormai adulte (o quasi...) che per la prima volta trascorrevano del tempo da soli fuori da casa.
Mi immaginavo sarebbe stato piacevole, ma in che senso? Sarebbe stato piacevole avere accanto un familiare? Sarebbe stato piacevole condividere del tempo con mio fratello?
Che settimana sarebbe stata?

Con tutte queste domande sono arrivata a NYC sabato pomeriggio.
Da State College mi sono portata dietro una specie d'influenza che mi ha costretto a passare le ore che mi dividevano dall'arrivo di Alessio a letto, anzichè a spasso per la città come progettato.
Col senno di poi, essermi presa quelle ore per riposare è stata una buona cosa...nei giorni seguenti abbiamo camminato come matti!

Quando avevo chiesto a mio fratello cosa voleva vedere a NYC, la sua risposta era stata...da Alessio.
"Voglio vedere un grattacielo e Central Park!"
:-O

Posto che a NYC la sfida è NON vedere grattacieli, abbiamo deciso di soddisfare subito la curiosità su Central Park.
E così la domenica, primo giorno di visita, è stato dedicato alla scoperta di questo angolo di Paradiso nel caos della City.
Un primo sole primaverile illuminava il parco, popolato dai soliti runner, da tanti bambini e famigliole, da signore chic a passeggio col cagnolino, da skaters e da molti altri personaggi particolari....
In effetti Ale ha avuto subito un assaggio della varietà di persone che popola la Città.
:-D

Sempre il primo giorno c'è stato spazio anche per una visita al museo di storia naturale (quello del film con Ben Stiller, per chi l'ha visto). Si può dire che io ed Ale non siamo stati visitatori troppo attenti...siamo partiti con le migliori intenzioni, ma dopo aver gironzolato un pò in sale piene di animali impagliati, fiori di ogni tipo, e reperti indiani abbiamo inziato a sentire la stanchezza...
Quando la piantina del museo ci ha rivelato che avevamo visitato solo parte del primo piano (su 3 mi pare, forse 4...), beh, abbiamo deciso di salire senza altri indugi verso la sala con gli scheletri dei dinosauri...ci siamo persi meravigliosi minerali, riproduzioni dell'homo sapiens, e la proiezione al planetario...
Pazienza!
Fuori c'era il sole e io non ho più la pazienza che avevo quando in questo tipo di musei ci andavo in gita!


Vista l'esperienza del primo giorno, abbiamo deciso per il resto della settimana di non rinchiudersi in nessun altro museo ma di esplorare la città.
Alessio è stato accontentato e siamo saliti sul Rockfeller Center. Così ha potuto osservare NYC dall'alto e controllare quanti grattacieli ci sono!



Abbiamo tentato l'approdo alla Statua della Libertà, salvo scoprire che i biglietti disponibili erano solo per il traghetto verso l'isola, e che quelli per accedere alla Statua erano stati prenotati da mesi e già esauriti fino ad Aprile.



Abbiamo quindi cambiato programma e ci siamo incamminati (se ci ripenso ho di nuovo male ai piedi...) alla scoperta di alcuni quartieri di Manhattan.
Il Greenwich Village, dove ha sede la NY University, Soho, Nolita, Little Italy, Chinatown e nel camminare abbiamo dato un'occhiata rapida pure all'East Village.
Ogni quartiere meriterebbe un suo post, tanto l'uno è diverso dall'altro, ma non avendo molto tempo in questo periodo e non volendo "ammorbarvi" troppo mi limito a dire (o meglio a ripetere) che la bellezza della Città è proprio che al suo interno convivono tanti mondi.
Alcuni poi si fanno spazio e si diffondono a scapito di altri.
E' questo il caso di Chinatown, che ormai ha inglobato la povera Little Italy, che è sempre più little e ridotta ad uno stereotipo con le bandiere italiane alle finestre e i ristoratori che ti chiamano mentre passeggi e ti chiedono se vuoi mangiare una pizza o in alternativa bere un cappuccino!
:-O



In questo nostro girovagare per la Città non poteva mancare lo shopping!
La mia passione per l'acquisto è risaputa e durante i giorni trascorsi insieme ho contagiato pure Alessio.
C'è da dire poi che in questo periodo NYC non è invasa dai turisti come lo era a Dicembre e quindi entrare nei negozi è stato più facile.
E anche trovare un sacco di cosine di cui ovviamente non si poteva fare a meno...



...occhiali da sole e cappello...per esempio!
;-)

New York City ci ha regalato poi altre perle.
Il negozio di fumetti, il cui commesso era uguale al corrispondente personaggio dei Simpsons, e tra i cui scaffali Alessio si è "perso" tutto felice.



La proiezione di Alice in Wonderland su schermo IMAX 3D (non un semplice schermo 3D...uno schermo gigante!!!), con tanto di confezioni di pop corn e nachos esagerate e bicchieroni di coca da un litro!




Ma soprattutto...
...NYC mi ha regalato una bella vacanza con un amico che è anche mio fratello!
:-*





Gossipiamo?

Manco dall'Italia da un pò, per cui potrei non essere aggiornata...
ma da quando la Canalis è una famosa attrice?
:-D

Sarà che qua in America davvero non sanno come definirla questa tizia che di punto in bianco è comparsa accanto a Clooney!
Gli articoli che la riguardano sono sempre esilaranti!
:-D


lunedì 15 marzo 2010

Questione di fuso orario...

A quanto pare ieri dalle mie parti è scattata l'ora legale.
Ma a me nessuno lo aveva fatto notare!
E così stamattina mi sveglio e vedo che l'orologio in cucina segna le 8, mentre il cellulare mi dice che sono le 9...
Controllo l'orologio del computer, che tengo sul fuso italiano, e non mi torna più nulla!
Perchè ci sono solo 5 ore di differenza?

Oddio, sono fusa...
No, è che ancora non ho bevuto il caffè...
Mmm...ma nemmeno il caffè cambia le cose...
Che diamine di ore sono?

Insomma, dopo un pò di ricerche su internet...e a giro per la camera per vedere se i miei neuroni si erano nascosti sotto il letto, scopro che siamo in ora legale!
E penso, vabbè...l'hanno cambiata stanotte.
Invece il mio amico Nino, cui avevo chiesto soccorso via Skype, mi spiega che l'hanno cambiata ieri!!!
Questo significa che per un giorno intero ho vissuto su 3 fusi orari diversi!
Camera-cucina-Italia!
Quando mi spostavo da camera (dove faccio riferimento al cellulare) alla cucina (dove faccio riferimento all'orologio del forno) andavo indietro di un'ora.
Quando parlavo con l'Italia credevo di avere le solite 6 ore di differenza e invece erano 5...

Sono suonata!
Ora c'ho le prove!!!




U.S. Supreme Court – il racconto


Cercherò di essere dettagliata ma non troppo lunga. Probabilmente fallirò il secondo obiettivo. :-)

Tutto ha inizio il pomeriggio di martedì 2 marzo quando, ospite nella macchina di Svetlana, ho raggiunto Carlisle. Lì si trova l'altra Law School e lì abita il Professor Del Duca che aveva invitato tutti i partecipanti alla visita a cena a casa sua. Il tempo piovoso non ci ha consentito di visitare il paese prima di cena e per essere onesti nessuno di noi sembrava troppo dispiaciuto... Carlisle non è esattamente un'affascinante metropoli!

Dall'hotel ci siamo quindi diretti subito a casa Del Duca. Dallo stile tipicamente americano (portico frontale, immenso giardino sul retro, grandi vetrate), la casa era davvero accogliente. Mrs. Del Duca aveva preparato due tavoli, uno in prossimità del salotto, l'altro in cucina. Prima di sederci però abbiamo brindato con un bicchiere di vino e mangiato verdure crude da inzuppare in una salsa bianca non meglio definita.

In meno di un'ora abbiamo cenato...il concetto di fast food non è limitato a McDonald's! Con la cena sulla stomaco, se non ancora sulla forchetta, ci siamo spostati in salotto dove ci è stato servito un piattino di frutta mista e un fascicolo relativo al caso che avremmo visto discutere il giorno seguente e al sistema delle corti in America, Italia, Germania e Austria. Nuovamente il Professore ha chiesto a me e Caroline (tedesca) di parlare dei nostri Paesi. Ormai so esattamente che domande mi farà e che risposte dare! :-)

Finita la sessione di lavori è stato il momento di tornare in hotel...l'indomani ci aspettava una giornata importante! Alle 10.30 ero a letto, decisamente presto per i miei standard. Infatti non ero stanca ma mi sono forzata a dormire visto che la sveglia il giorno seguente era puntata prima dell'alba. Peccato però che a mezzanotte poco più mi sono svegliata e dopo non c'è stato più verso di chiudere occhio. L'emozione? No. La cena piuttosto...veloce, pesante (nonostante le verdurine crude in apertura) e difficile da digerire senza una camminata di qualche km...

Alle 4.30 la sveglia ci ha avvertite che era il momento di prepararsi al gran giorno. Doccia veloce e business suit. Adoro come gli americani siano attenti al dress code (pur non sapendo vestirsi). Si va dall'abbigliamento sportivo a quello informale, dal business casual al business formal e così via fino al vestito da sera...Per la Corte era richiesto il business formal che è l'abbigliamento più serio possibile per un'occasione di lavoro. Non ci poteva esser occasione migliore per rispolverare il mio completo della laurea! A parte qualche dettaglio ero proprio vestita come quel giorno. Ormai quel vestito è destinato a rimanere con me per sempre, in ricordo di giornate bellissime.

Alle 5.40 siamo scese nella hall per una colazione veloce (io in realtà avevo ancora la lotta tra pollo e pasta in corso per cui mi sono limitata a tanta caffeina...) e alle 6 eravamo sul bus in partenza per DC.

Il traffico per raggiungere la capitale della Nazione era veramente impressionante, però ci ha consentito di osservare il paesaggio intorno a noi e di buttare un occhio da lontano al campus della Georgetown University. I dintorni di DC sono davvero belli, tanti alberi e casette deliziose...però pensare di dover passare le ore in fila per raggiungere la città ti fa sembrare quella realtà meno attraente.

Entrati in città il traffico si è, se possibile, intensificato. Siamo lentamente sfilati accanto ai monumenti principali e alla fine siamo riusciti a raggiungere i piedi della collina dove si trovano la Corte ed il Congresso. Dopo gli attacchi terroristici del 2001 agli autobus non è più consentito di sostare davanti alla Corte, così abbiamo dovuto “scalare” Capitol Hill di corsa per raggiungere la nostra meta. Non ci rimaneva molto tempo prima dell'inizio dell'udienza.

Davanti alla Corte c'era una lunga fila, le udienze sono pubbliche e viene letteralmente usato il sistema del “chi primo arriva meglio alloggia”. Non so da quanto tempo fossero lì ad attendere tutte quelle persone, ma di sicuro è stato molto imbarazzante passare davanti a tutti e dirigersi verso la guardia per chiedere di annunciarci all'interno. Tramite la scuola ci eravamo potuti prenotare e questo ci ha consentito di salire i gradini di marmo bianco lasciando dietro di noi il “general audience” in attesa di entrare...In quel momento l'imbarazzo ha, in tutta onestà, lasciato spazio ad un certo compiacimento. :-D

Superati tutti i controlli e depositate giacche e borse negli armadietti siamo stati fatti accomodare in una delle file sul fondo della sala, ma centrale per cui è stato possibile vedere tutto quello che accadeva sul davanti senza problemi. Prima dell'inizio dell'udienza una delle guardie ha fatto un annuncio, relativo a cosa dovevamo o non dovevamo fare, e poi tutte le guardie allo stesso momento hanno fatto un segno secco con le braccia per farci capire di alzarsi. In quel momento le tende color porpora si sono spalancate come un sipario e i nove giudici sono entrati. Il Chief Justice al centro e gli altri ai suoi lati in base alla loro anzianità di servizio.

Più che il caso discusso quello che mi ha interessato è stato osservare il modo in cui l'udienza si è svolta. Una delle cose che ho letto più volte nei libri, ma che poter osservare dal vivo non ha prezzo! Ogni avvocato ha a disposizione mezz'ora per esporre le proprie ragioni, ma è una pratica consolidata quella dei giudici di sottoporre l'avvocato ad una raffica di domande. Tanto che il primo avvocato non ha avuto neppure il tempo di concludere la sua frase di apertura. Come ci ha confermato poi Justice Scalia, i giudici (beh, siamo onesti...i law clerks!) hanno già letto i documenti che sono stati inoltrati alla Corte, non c'è bisogno che l'avvocato li reciti di nuovo. Ciò che conta è che siano date risposte convincenti alle domande. E' stato interessante percepire la diversa sicurezza nella voce degli avvocati mentre rispondevano. Nessuno dei tre era un pivellino, eppure il loro atteggiamento ha denotato una diversa capacità di sostenere le domande. Ennesima dimostrazione che certe volte, e soprattutto per chi nella vita lavora con le parole come un avvocato o un politico, non è importante solo quello che si dice ma anche come lo si dice. Sembrare sicuri delle proprie argomentazioni è la chiave per vendere tali argomentazioni.

Altra cosa interessante da osservare durante l'udienza è stata la postura dei giudici. C'è stato chi si è praticamente disteso sulla poltrona, chi ha preferito distendersi sul banco, chi ha fatto un pisolino e chi ha fissato l'avvocato per tutto il tempo. La personalità dei giudici (o la veneranda età di alcuni) emerge chiaramente in certi momenti.

Finita l'udienza ci siamo dovuti alzare e recuperare le nostre cose. Avendo appuntamento con Justice Scalia, una delle guardie ci ha accompagnati nella stanza solitamente utilizzata dagli avvocati e infatti siamo entrati mentre quelli che avevamo appena visto discutere uscivano. Di lì a pochi minuti Justice Scalia ci ha raggiunti. Che emozione! Ero in prima fila seduta faccia a faccia con un giudice della Corte. E che giudice! Probabilmente non il più simpatico, delle sue opinions di solito condivido poco o nulla, ma la sua personalità è decisamente interessante. Il Professore ci ha sommariamente presentati e poi si è soffermato per dire che c'era anche una persona italiana, di Firenze. In effetti anche a scuola mi avevano consigliato, al momento di fargli la mia domanda, di sottolineare che ero italiana, così forse lo “ammorbidivo” nella risposta facendo leva sulle sue origini. :-D

Di fatto questo mi ha reso l'obiettivo dei suoi sguardi sarcastici quando si riferiva all'Europa, alle nostre corti, e al nostro diritto alla privacy (chiaro riferimento al caso Google e alla condanna pronunciata da un giudice italiano). Ovviamente nessuno dei suddetti riferimenti è stato particolarmente gentile. :-) Ma non importa, ho sfoderato uno dei miei sorrisi migliori ed ho ascoltato quello che aveva da dire sul mio continente.

Alzarsi per fargli la mia domanda non è stato semplice. Mi tremavano le gambe e avevo paura di fare casino con l'inglese, nonostante fossero giorni che provavo mentalmente il discorso da fare. Ovviamente, alla fine ho improvvisato. Più o meno come sempre nelle occasioni importanti. Mi preparo e poi mi affido all'istinto. Forse non dovrei, da qualche parte ho letto che alle donne l'istinto non ha mai portato nulla di buono...sarà...ma con me finora ha funzionato.

Cosa gli ho chiesto e cosa mi ha risposto?

Mi dispiace, questo il mio blog non lo rivelerà! Intendiamoci, non mi ha detto nulla di segreto...ma ci tengo molto alla domanda che gli ho fatto e mi godo il privilegio di aver potuto (insieme a pochi altri) ascoltare la sua risposta!

:-)

L'incontro con Scalia è durato meno di mezz'ora, credo. In realtà ho un po' perso la cognizione del tempo mentre ero lì. Ho sperato fino all'ultimo che il giudice fosse particolarmente di buon umore, tanto da concederci una foto ricordo. Ma non si può chiedere troppo. E così niente foto da mostrare ai posteri...uff...

Dopo Scalia è arrivato il reporter della Corte, colui che si occupa dell'editing delle sentenze. A svolgere questo compito è da diversi anni un ex alunno della Penn State. Motivo di vanto per la scuola.

Dopo aver imparato in cosa consiste il lavoro del reporter siamo scesi alla caffetteria della Corte, dove per 8 dollari ho mangiato veramente male! Il mio pranzo in effetti è finito in fretta...nella spazzatura! (E mi dispiace lo so che non si spreca il cibo!) Questo mi ha lasciato molto tempo per girellare nel gift shop, dove ho comprato libri, una matita con il logo della Corte (lo so...niente commenti...) e delle foto da mettere, prima o poi, da qualche parte su una libreria...

La nostra gita a Washington non prevedeva tempi morti. Finito il pranzo era già ora di dirigerci alla biblioteca del Congresso, dove ci aspettava una signora per spiegarci quanto quella biblioteca fosse importante e migliore rispetto alle biblioteche nazionali di cui si sono dotati gli altri Paesi.

Finito anche l'incontro alla biblioteca via di corsa e sotto l'acqua al pullman. L'obiettivo era quello di partire prima che tutti gli uffici di Washington chiudessero e il traffico diventasse un inferno. Peccato però che questo non ci abbia permesso di visitare affatto la città!

In effetti la voglia di tornare a visitare DC è tanta...chissà che prima di rientrare in Italia non ci scappi un weekend da Obama.



ps. come anticipato esiste una versione ancora più lunga del racconto...se a qualcuno interessasse...magari come lettura per conciliare il sonno!

:-D






venerdì 12 marzo 2010

Bye Bye NYC!

Ultima notte in NYC!
Chissà quando ci tornerò.
In questa ultima giornata di Spring Break nella City ho riflettuto molto sul fatto che non solo la vacanza, ma questa esperienza americana in generale sta volgendo a termine.
Domattina saluterò Alessio, ma lo rivedrò in poco più di due mesi.
Domattina saluterò anche la City, non so bene quando la rivedrò...spero presto.
Tornerò a State College e comincerà la mia corsa verso il traguardo.
Felicità mista a tristezza.
A breve tornerò a casa, dalle persone che amo.
Ma finirà una grande esperienza.

Stop...
queste riflessioni sono andate troppo oltre!
Ancora non siamo a Maggio, ci sono i finals da affrontare e le valigie da rifare!
Oh gosh!
:-D


Bye Bye New York City!
I'll be back...soon!

ps. domani starò sull'autobus per ben 7 ore, prometto di impegnarmi nella rifinitura del racconto della visita alla Corte e nella creazione di un post dedicato a questa Spring Break con Alessio!
:-)



lunedì 8 marzo 2010

Aggiornamento


Per tutti coloro che attendono il racconto della visita alla Corte:
abbiate pazienza!
Il racconto mi sta prendendo un pò più del previsto...la giornata è stata così emozionante che per descriverla mi ci vogliono fiumi di parole.
Ancora non sono arrivata all'incontro con Scalia e già sono a pagina 3!
A meno di non voler pubblicare un romanzo penso che dovrò apporre delle modifiche prima di postare qui il racconto.
Ovviamente per lettori curiosi e pazienti sarà disponibile la versione lunga, che su richiesta verrà spedita gratuitamente via email...
Come sono generosa!
:-D

Per chi si aspetta il racconto della prima giornata newyorkese trascorsa col fratellino:
anche quella a suo tempo!
Abbiamo camminato molto e non vedo l'ora di emulare Alessio e cadere in un sonno profondo!
Ancora una volta vi chiedo pazienza!
Intanto...
a little gift from Central Park!


giovedì 4 marzo 2010

U.S. Supreme Court...


...vista da vicino!
Finalmente!


Stay tuned per il racconto della visita e della "chiaccherata" con Justice Scalia!



martedì 2 marzo 2010

...

Le mie parole sono sassi, precisi e aguzzi,
pronte da scagliare,
su facce vulnerabili e indifese...